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A “Passo” di musica: le Marching Band – di Francesca Lapenna

Siamo abituati a vedere sfilare per le strade di città e piccoli borghi splendide bande musicali, legate ad una solida tradizione popolare, vestite di divisa e fornite di spartito musicale.

Tuttavia, da qualche decennio non esiste solo questa realtà, c’è di più: le Marching Band, bande strutturate secondo il modello americano, portatrici di diverse novità. Si tratta di gruppi numerosi (cinquanta musicisti e più) in grado di compiere coreografie suonando allo stesso tempo, in sincronia di passi, movimenti e battute, formando figure spettacolari e d’effetto, proponendo brani moderni, famosi ed eseguiti a memoria, nelle piazze ed in ampi spazi aperti, accompagnati da esperte “Flags” ossia Majorettes particolarmente brave nella danza. Una grande esperienza alla portata di tutti, bambini e adulti.  Per essere un Marching Band Player, è sufficiente avere passione per la musica, voglia di mettersi in gioco e divertirsi. Non si richiedono particolari doti fisiche o abilità iniziali. Tutto, dagli spartiti da memorizzare ai movimenti coreografici collettivi, si impara insieme, con allenamenti, esercizi, esibizioni. Il risultato finale è meraviglioso: affascinanti composizioni artistiche che fanno sorridere ed emozionare. Un grande impegno che trova la sua risposta positiva nei punteggi dei giudici di Campionato e negli applausi estasiati della gente.

Sul territorio lombardo sono presenti diverse Marching Band. Ho avuto modo di conoscerne una, la “brianzolissima” Triuggio Marching Band. Stando a contatto con il gruppo, ho scoperto il valore che danno all’amicizia, il piacere della determinazione, il sogno di condividere la musica. Insomma, una stravagante famiglia allargata dove si beve dalla stessa bottiglia, si bisticcia per una nota stonata, si scherza con i “grandi”, si insegna ai piccoli e si cresce… tra un fraseggio e l’altro. Quando arrivano, i Players non passano inosservati: scendono dai bus armati di flauti, clarinetti, corni, trombe,percussioni e chi più ne ha più ne metta. Presto si allineano, in fila al proprio posto, una cadenza, un perentorio comando, qualche sguardo,qualche controllo e partono con l’allegra “Y.M.C.A.”,le celeberrime “Thriller” di Michael Jackson e “Smoke on the water” dei “Deep Purple” , l’orecchiabile “Habanera” ( dall’opera classica “Carmen en Seville”, di George Bizet) ,la romantica “Unchained Melody” (la colonna sonora del rinomato film “Ghost”).

Dopotutto, in ogni tempo e in ogni luogo, anche in tempo di crisi, la musica può rendere una giornata uno speciale ricordo.

Francesca Lapenna